Prima di uscire

Pone un passo avanti all’altro,
porgendo il profilo migliore alla tramontana,
che da noi il freddo è improvviso
arriva da lontano, si sazia di occhi&bocca,
dice di conoscerci da sempre, dagli anni 70.
E un cappotto lungo non basta, la musica
di un’orchestra non serve a scaldare, stride
il tacco sul selciato e sulle mattonelle smosse.

Prima di uscire, chiede se, visto che è tardi
fa freddo, i guanti sono rotti; saluta soltanto
legandosi all’istante del tonfo sulle scale.
Le pronuncia il nome, lo lega a ciò che sa,
a quello che ha saputo modellare dalla creta,
alle intemperie che gli hanno rigonfiato l’addome.
Bastante alle pagine che verranno prende
la strada del ritorno, canta fin dentro le sale
della stazione vuota e silente. Poi è l’alba.

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